IL VENTO

Il vento è lo spostamento - in orizzontale - di una massa d'aria atmosferica da un'area con alta pressione ad un'area con bassa pressione. 

Gli spostamenti d'aria in verticale, sono invece classificati come Correnti Convettive, che si generano in occasione di instabilità atmosferica, quando, in un temporale, l'aria calda ed umida sale - in un moto convettivo appunto - e, incontrando un'area con pressione inferiore, si raffredda e si espande.
La pioggia si genera proprio da un moto convettivo, in quanto l'aria raffreddata, non potendo trattenere tutta l'umidità dell'aria calda, esplelle l'acqua in più che, nel moto connettivo, si condensa e genera le nuvole. 

Tra i due punti di pressione, che sono diversi (uno di alta e uno di bassa pressione), si genera
una forza detta Gradiente di Pressione o Forza di Gradiente che preme sulla massa d'aria tentando di ristabilire l'equilibrio guastato dai due diversi punti tra i quali spira l'aria.

Il flusso d'aria non corre da un punto all'altro nella stessa direzione della Forza Gradiente ma subisce una deviazione dovuta alla Forza di Coriolis che, in metereologia, fa si che i venti scorrano verso destra nell'emisfero settentrionale e verso sinistra in quello meridionale. In tal modo i venti scorrono parallelamente alle isobare.
In poche parole, la Forza di Coriolis fa si che, a causa della rotazione terrestre, l'aria in moto viene deviata perpendicolarmente al suo movimento.
Se non ci fosse la Forza di Gradiente e la Forza di Coriolis, i venti del Polo Nord soffierebbero sino al Polo Sud e viceversa. 

La velocità del vento (o meglio la sua intensità) si misura grazie al Gradiente Barico, ovvero la distanza che i venti hanno dalle Isobare e si misura con l'Anemometro e le unità di misura possono essere m/s (metri/secondi), km/h (chilometri/ora) e nodi (1 nodo=1 miglio nautico/h ovvero 1,852 km/h).
L'intensità del vento aumenta in media con la quota, per via della mancanza di attrito con la superficie terrestre e la mancanza di ostacoli fisici, quali vegetazioni, fabbricati, colline e montagne. 
Il complesso dei venti e delle correnti aeree atmosferiche genera la Circolazione Atmosferica.



LA CLASSIFICAZIONE DEI VENTI

I venti vengono classificati in Costanti, Periodici, Locali e Ciclonici.

I VENTI COSTANTI
I venti costanti sono quelli che spirano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso.  Tra questi vi sono gli Alisei, i Venti Extratropicali e i Venti Occidentali
Gli alisei si generano nelle zone anticicloniche tropicali e convergono verso quelle equatoriali. 
I venti extratropicali spirano nelle fasce equatoriali dove, per effetto del riscaldamento, si formano masse ascendenti di aria calda e umida. 
I venti occidentali spirano tra i 35° e i 60° e da sud-ovest a nord-est nell'emisfero boreale e da nord-ovest a sud-est in quello australe.

I VENTI PERIODICI
I Venti Periodici sono quelli che, periodicamente, invertono il loro senso; tale periodo può essere stagionale, come ad esempio succede per i Monsoni o anche semplicemente diurno, come succede per le Brezze.
I monsoni, caratteristici dell'Oceano Indiano e della Cina, spirano in estate (tra aprile ed ottobre) dall'Oceano verso la Terra ed in inverno dal Continente verso il Mare.
Tra le Brezze, si possono distinguere le Brezze di Mare e di Terra, di Lago e di Riva e le Brezze di Monte e di Valle; nelle prime il vento soffia dalla superficie d'acqua verso terra durante il giorno e sul percorso inverso durante la notte, mentre per le Brezze di Monte e di Valle soffiano invece dalla Valle alla Montagna di giorno e viceversa di notte.

I VENTI LOCALI
I venti locali sono tipici delle zone temperate e soffiano irregolarmente in base alla formazione di zone cicloniche ed anticicloniche ed assumono spesso denominazioni legate ai luoghi in cui spirano.
Nell'area mediterranea sono classificati a seconda dalla direzione da cui provengono e sono
indicati con la Rosa dei Venti basata sull'antica nomenclatura greca che poneva l'osservazione degli stessi proprio al centro del Mar Ionio. E' per questo infatti che lo scirocco, il grecale ed il libeccio si chiamano così perché stando in quel punto la Siria è posta a sud-est, la Grecia a nord-est e la Libia a sud-ovest.

TRAMONTANA: Il vento di Tramontana è un vento freddo proveniente dal nord. Può verificarsi a cielo sereno oppure nuvoloso  quando è associato ad un sistema perturbato. In quest'ultimo caso si parla di "Tramontana Scura".
L'etimologia del nome deriva probabilmente dal Latino "trans montes" (ovvero al di là dei monti) riferita al fatto che spira dal cuore delle Alpi, ovvero dal nord storicamente riconosciuto dai Romani.

GRECALE: il vento di Grecale è un vento freddo ed intenso che soffia da nord est, principalmente in inverno. E' presente principalmente nelle regioni centro-mediterranee e su quelle adriatiche.
La sua azione si innesca in presenza di strutture di alta pressione centrate a nord delle Alpi, che convogliano l'aria verso una zona di bassa pressione. La sua entrata nel bacino centrale del Mediterraneo avviene attraverso una delle "porte" che si aprono lungo la catena montuosa dei Balcani in corrispondenza delle coste dell'Adriatico orientale, dove presenta caratteristiche di vento molto freddo e secco. Attraversato il Mar Adriatico, il vento impatta lungo il versante orientale della dorsale appenninica, ove si forma il muro dello stau, che porta tempo molto perturbato e freddo ad est e clima asciutto e secco a ovest, pur con temperature basse.
Spesso il vento di Grecale viene associato alla BORA che è un vento Catabatico ovvero di caduta che soffia con particolare intensità, specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell'Egeo e del Mar Nero in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare. 
La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con raffiche più forti, intervallate dalle raffiche meno intense. Tali raffiche sono comunemente dette Refoli. Soffia specialmente in inverno, ed è denominata "bora scura" con cielo coperto o con pioggia o neve. La "bora chiara" si manifesta invece in contesti anticiclonici.
Famosissimo sopratutto
Sul golfo di Trieste, come in tutto l’alto Adriatico, fino a Chioggia, alla laguna Veneta e alla Romagna e le coste del pesarese, la direzione tipica è quella di E-NE. Nella Venezia Giulia, il vento, a causa delle grandi differenze di temperature che si instaurano tra l’altopiano del Carso, molto più freddo, e il litorale, sensibilmente più caldo, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.
La denominazione Grecale deriva dall'antica Grecia in quanto, sempre in base alla Rosa dei Venti, soffia da nod est in corrispondenza appunto della Grecia.

LEVANTE: il Levante è un vento fresco ed umido che come dice il nome soffia da est.
La sua influenza in Italia si fa sentire sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell'Adriatico. Soffia generalemte tra luglio ed ottobre (anche se è presente tutto l'anno) ed è forviero di precipitazioni.
Il nome del vento deriva da levante inteso come Est, il punto cardinale da cui ha origine.

SCIROCCO: lo Scirocco è un vento caldo proveniente da sud est. Questo vento soffia più di frequente in primavera ed autunno, raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e novembre.
Lo Scirocco secca l'aria ed alza la polvere sulle coste del Nordafrica, provoca tempeste sul mediterraneo e tempo caldo ed umido sull'Europa. Il vento soffia per un tempo variabile da mezza giornata a molti giorni. Il soffio ininterrotto dello Scirocco per molti giorni, combinato con la crescita della marea, è una delle cause del fenomeno dell'acqua alta nella Laguna di Venezia.

Lo Scirocco prende il nome dalla Siria, la direzione da cui spira nell'antica concezione greca della Rosa dei Venti. Lo stesso vento assume il nome di Jugo in Croazia e Ghibli in Libia. Lo Scirocco che giunge sulle coste francesi contiene più umidità ed assume il nome di Marin.

OSTRO:  l'Ostro è un vento moldo debole proveniente da sud. E' caldo ed umido ed è portatore di piogge. E' anche detto vento di Mezzogiorno. Tale direzione è indicata simbolicamente nella Rosa dei Venti.

LIBECCIO: il Libeccio è un vento caldo proveniente da sud ovest molto violento e portatore di sciagure; soffiando infatti dal Sahara ha un gradiente termico elevato e porta con se molta sabbia, dannosa per i raccolti.

Il Libeccio prende il suo nome dalla Libia, la direzione da cui spira nell'antica concezione greca della Rosa dei Venti, anche detto per lo stesso motivo anche detto Africo o Garbino.

PONENTE: il Ponente è un vento del Mare Mediterraneo che spira da ovest; soffia generalmente come brezza marina nella stagione estiva svolgendo un'azione alquanto mitigatrice sulla calura, pur tendendo ad elevare moderatamente i tassi di umidità per la provenienza dal mare.

Il vento di Ponente prende il suo nome dal punto cardinale dal quale soffia; è anche detto  Zefiro o Espero.

MAESTRALE: il Maestrale è un vento che spira da nord ovest ed è uno dei venti più intensi che interessano l'Italia. Deriva dalla discesa di aria fredda di origine polare che scende verso le  nostre regioni entrando dal mediterraneo.
Se associato alla discesa di aria artica marittima o aria polare fredda marittima, il vento assume le caratteristiche di vento freddo e umido, determinando un peggioramento delle condizioni del tempo con associata una progressiva e netta diminuzione delle temperature. In questo contesto, le regioni italiane maggiormente esposte al maltempo e al calo termico sono quelle del versante occidentale ove, nella stagione invernale, si possono avere nevicate associate fino a quote molto basse e, localmente anche in pianura. La diminuzione sensibile della temperatura avviene nel momento in cui si verificano le precipitazioni, quasi sempre sotto forma di rovescio o temporale, con probabili graupel (neve tonda) in caso di neve.

I VENTI DI CADUTA o VENTI FAVONICI

Il FOEHN e' un vento caldo che si forma in primavera ma anche in inverno  sulle regioni  del Nord/Ovest italiane (Valle D'aosta, Piemonte e Lombardia occidentale).
Questo vento  fa diventare il cielo azzurrissimo, arriva dalla catena Alpina da Nord/ovest  cadendo  giu' dalle montagne  verso le pianure e quindi riscaldandosi.

Il Foehn si forma  per l'arrivo di correnti fredde (fronte freddo) che provengono  dall'altra parte
delle Alpi, quindi  dai versanti esteri, in questo caso dalla Francia o dalla Svizzera
Queste correnti fredde , scontrandosi contro la barriera Alpina (fenomeno chiamato  STAU), risalgono lungo i pendii e le pareti  raffreddandosi   e formando nubi e pioggia, una volta arrivati in cima scendono dalla parte opposta riscaldandosi e diradando le nubi, formando  il vento di FOEHN  che  soffia sui versanti italiani.
Questo meccanismo STAU e FOEHN avviene anche  in altre regioni italiane in genere  dove  esiste una barriera fatta di montagne (ostacolo orografico), pertanto l'Appennino provoca anch'esso i fenomeni di Stau e Foehn.

WINDCHILL (vento gelido) - TEMPERATURA PERCEPITA

Nell'ambito della meteorologia viene definita la cosiddetta temperatura percepita, ossia la sensazione di "caldo" o di "freddo" che viene avvertita; essa è dovuta non solo alla temperatura dell'aria, ma anche ad altre condizioni ambientali. Per esempio l'umidità dell'aria può aumentare la sensazione di caldo, mentre il vento può aumentare la sensazione di freddo. La ragione per cui l'umidità dell'aria può aumentare la sensazione di caldo è che un contenuto maggiore di vapore acqueo nell'aria rende meno agevole l'evaporazione di acqua contenuta nel sudore, processo fondamentale per il corpo umano per liberare calore in eccesso. Invece, la ragione per cui il vento può aumentare il disagio correlato alla sensazione di freddo è che esso aumenta la velocità con cui il corpo disperde calore. 
Con l'espressione WINDCHILL si intende quel fenomeno per il quale, in presenza di vento, la sensazione di temperatura percepita dal nostro organismo risulta essere inferiore rispetto alla temperatura effettiva dell'aria. Il valore di wind chill quindi altro non è che un indice di raffreddamento. Lo si calcola conoscendo i valori della temperatura dell'aria e dell'intensità del vento. 

LE DENOMINAZIONI REGIONALI ITALIANE DEI VENTI

Abruzzo
  • Garbino (sud ovest) : e' libeccio che diventa caldo e secco per effetto Stau nel superamento degli Appennini, raffiche molto forti e turbolente.
  • Popolino detta anche "Aria di Popoli" (solo in estate-ovest)
Basilicata
  • Scirocco (sud est)
  • Tramontana o maestrale (nord ovest)
  • Grecale (nord est)
  • austro (sud)
Calabria
  • Reggio Calabria: Scirocco, Bora, Libeccio, Ostro, Ponente, Levante, Maestrale, Grecale, Tramontana;
  • Catanzaro venticello, Libeccio, Ponente, Grecale, Levante
  • Cosenza Scirocco, Tramontana;
Campania
  • Tramontana (voria) dal greco
  • Maestrale
  • Salbora (N)
  • Libeccio
Emilia-Romagna
  • Garbino (da SE, in dialetto "curéna")
  • Bora o Tramontana (da N, in dialetto "bura")
  • Vento di Levante (in dialetto "vét de sol")
  • Vento di Ponente (in dialetto "sarnér", che però in Romagna indica il maestrale, da NO)
Friuli-Venezia Giulia
  • Bora ENE (est-nordest)
  • Bavisela (Brezza di terra)
  • Maistro (Brezza di mare)
  • Tramontana NO (nord-ovest)
Lazio
  • Ponentino
Liguria
  • Libeccio
  • Marin, vento da sud est (dal mare) delle vallate del ponente e delle contigue valli piemontesi; localmente chiamato Mainasso.
  • Scirocco
Lombardia
  • Favonio o Föhn: vento di ricaduta tiepido
  • Fasanella
  • Ora: vento delle valli del Ticino e dell'Adda
Inverna (Lago Maggiore)
  • Breva (Lago di Como, vento da Sud)
  • Tivano (Lago di Como, vento da Nord)
Marche
  • Garbino
  • Bora
Molise
  • Mamma dei sette venti (dial. mamma delle sètte vendìnie), mitologico vento forte da cui dipendono tutti gli altri.
  • Maestrale (dial. Maillesa, cioè vento fredda proveniente dalla Majella)
  • Voria o voira o bora
  • Vient
  • Appuglies o bora pugliese
  • Roman
  • Tramuntana
  • Favunie(dial. Faugne) da S-O in estate molto caldo dal passaggio su i favoni di grano
  • A TERMOLI sul mare:
  • GARBIN=Libeccio da Sud-Ovest
  • GREC-LEVANT=Grecale da Nord-Est
  • VINT E SUSE
Puglia
  • Scirocco da S-E,
  • Maestrale o "Maestro" da N-W, freddo e violento
  • Tramontana da N
  • Bora da NNE (simile al grecale, ma leggermente più spostato verso nord, molto più teso, freddo ed intenso), in provincia di Foggia detta " 'a scorciacrape "
  • "Buriana" (che, diversamente da altre zone d'Italia, in Puglia sta ad indicare il vento da ovest, quando si alza improvviso e intenso, carico di umidità e foriero di tempesta), spesso concomitante a trombe d'aria e a trombe marine,
  • "Favonio" (equivalente al caldo vento di Libeccio, da SW),
  • Greco (corrispondente al "Grecale") o "Scutarino" vento freddo proveniente dalla Valle di Scutari (Albania).
Sardegna
  • Bentu de Sus in campidano Bentu Estu
  • Tramuttana
  • Bentu de Crabonaxi
  • Bentu de basciu
  • Levante = Bent'e Sole
  • Bent'e Soy| Vento del Sole - il nome viene dato allo Scirocco nella zona dell'Oristanese
  • Bentu estu = Maestrale
  • Bentu e terra = Ponente
Sicilia
  • Nord: Tramontana
  • Sud: Ostro
  • Est: Levante
  • Ovest: Ponente
  • Nord-Est: Grecale
  • Sud-Est: Scirocco
  • Sud-Ovest: Libeccio
  • Nord-Ovest: Maestrale
Toscana
  • Tramontana (N)
  • Grecale (NE)
  • Levante (E)
  • Scirocco (SE)
  • Mezzogiorno (S)
  • Libeccio (SW)
  • Ponente (W)
  • Maestrale (Maestralino e Maestralone) (NW)
Trentino-Alto Adige
  • Pelèr
  • Ora
  • Ponal
Umbria
  • Ternino 
Valle d'Aosta
  • Phoén
Veneto
  • Nord: Baliverna
  • Nord-nord-Est:Borìn
  • Nord-Est: Grieco
  • Est: Levantera
  • Sud-Est: Furiàn
  • Sud-Sud-Est: Furianelo
  • Sud: Ostro
  • Sud-Ovest: Garbìn
  • Ovest: Buriana
  • Nord-Ovest: Maistràl

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